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Vive nel Limbo

Una nuova indagine del Centro per i lavoratori migranti condotta su oltre 700 titolari di visti temporanei mostra l’urgente necessità di ulteriori percorsi verso la residenza permanente.

I risultati, che si avvalgono anche di oltre 50 interviste approfondite, sono presentati nel nuovo rapporto Vive nel Limbo: Le esperienze dei lavoratori migranti che si muovono nell'inquietante sistema migratorio australiano e rivelano un sistema migratorio rotto che espone i lavoratori allo sfruttamento e all’incertezza perpetua.

I risultati chiave mostrano:

  • Il 65% dei titolari di visto temporaneo ha subito furti salariali e 1 su 4 ha inoltre subito altre forme di sfruttamento lavorativo
  • Livelli di stress estremamente elevati, il più alto tra quelli sui visti sponsorizzati dal datore di lavoro
  • Un collegamento tra sfruttamento sul posto di lavoro e status di visto temporaneo in base al quale il 91% dei lavoratori intervistati che hanno subito furti salariali sono arrivati ​​con un visto senza alcun percorso verso la residenza permanente
  • In media, i lavoratori impiegano 5.1 anni per acquisire PR, con il tempo di attesa più lungo pari a 13 anni
  • Lacune nei programmi di visto, come i visti sponsorizzati dai datori di lavoro, che lasciano i lavoratori vulnerabili allo sfruttamento dei capi e alle truffe sui visti, e spesso decine di migliaia di dollari di tasca propria.

Il governo cambia costantemente le regole del gioco per creare una classe di lavoratori perennemente temporanea che fa andare avanti la nostra economia, ma con tutele sul posto di lavoro e reti di sicurezza sociale limitate. 

    

 

Il Centro per i Lavoratori Migranti chiede urgentemente al Governo di:

1. Aumentare la percentuale di rilascio di visti permanenti all’interno del sistema migratorio

2. Introdurre un tempo massimo di attesa per l'elaborazione del visto

3. Valorizzare il contributo dei lavoratori migranti alla società australiana

4. Adeguare e monitorare i programmi di sponsorizzazione dei datori di lavoro per proteggerli dallo sfruttamento del lavoro e dalla manipolazione del sistema dei visti

5. Consentire ai lavoratori migranti onshore di sostituire la sponsorizzazione del datore di lavoro con la sponsorizzazione dello Stato/territorio per la residenza permanente

6. Fornire assistenza per l'insediamento in collaborazione con le comunità locali

7. Dare ai lavoratori migranti istruiti a livello locale la protezione dei diritti sul posto di lavoro e un’equa possibilità di residenza permanente

8. Fornire informazioni sui diritti sul posto di lavoro

9. Migliorare l’accesso alla giustizia, ai risarcimenti e alle cure

10. Proteggere gli informatori

 

 

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Per tutte le richieste dei media, contattare Omar Ghazala, responsabile digitale e comunicazione via e-mail [email protected]